O ORDINE O A DORMIRE di GLG

Il sig. Franceschini ha ragione quando dice che il Premier pretenderebbe di vincere la crisi con l’ottimismo, il che è una solenne sciocchezza. Si scorda però di aggiungere che, proprio ieri o l’altro ieri, il suo eroe, San Obama, ha fatto le stesse dichiarazioni e se l’è presa con chi sparge pessimismo. Ho letto sulle agenzie affermazioni obamiane in tutto simili a quelle berlusconiane. Quindi, la malattia dello sbiadito leader pidieino è sempre la solita; chi continua a trattare come caso speciale o unico il nostro premier non riesce a proporre nulla di veramente diverso dal semplice antiberlusconismo. Se c’è un atteggiamento che accresce sicuramente i danni della crisi in corso, è quello di criticare sempre e comunque, non avendo nulla di serio da proporre (si veda il becero urlio di Di Pietro e Grillo, ora appaiati nella richiesta di sfascio, con tutto il loro giro di pericolosi “pescatori nel torbido”).

Sbaglia poi il sig. Franceschini in tutto il resto che dice. Intanto non può sostenere che il Governo non fa niente. Non credo minimamente al ponte sullo stretto e ho dubbi (così a istinto) sul piano-casa. Tuttavia, non si può opporre subito un no, con la solita solfa della cementificazione; effettuata del resto in tutta la storia d’Italia dal dopoguerra ad oggi. Inoltre, mi sembra che il piano-casa solleciti dubbi per altri motivi, proprio per gli stessi – l’importanza di risollevare la domanda per combattere la crisi – che spingono gli irresponsabili del Pd a chiedere l’assegno a favore di tutti i disoccupati, senza nemmeno obbligarli a qualche lavoro utile.

Debbo poi dire che la proposta di dimezzare i parlamentari, pur se non serve a nulla contro la crisi, è una giusta misura d’immagine per rassicurare il paese circa il fatto che i mangiapane a ufo verranno spediti a casa; metà parlamentari sono più che sufficienti per i casini che tanto continueranno a combinare. Del resto, l’idea obamiana di tassare i ricchi è forse una scelta che riuscirà a reperire molte più risorse del dimezzamento dei parlamentari? O si parla di ricchi e si intende i semplicemente agiati (gran parte del sedicente ceto medio), e allora si tratta di misura socialmente iniqua ed economicamente pericolosa; o ci si riferisce ai veri ricchi (e scegliendo magari quelli effettivamente un po’ parassiti), e allora poco si combina. Resta tuttavia la misura d’immagine; niente di più, ma è comunque utile.

Il vero fatto è che questa sinistra è del tutto dannosa per il paese; non ha testa e fa solo agitazione scomposta, che creerà ulteriore disgregazione di quell’ordine necessario quando si debbono affrontare frangenti particolarmente gravi e largamente sconosciuti, come ormai si capisce dallo sbandamento di tutti quelli che vorrebbero predire qualcosa, cadendo nell’insensatezza e in continue contraddizioni. D’altra parte, mi sembra che lo schieramento governativo, ivi compreso il suo leader, sia fortemente incapace di risolvere in radice la questione della presenza di una sinistra così indecente quale quella italiana, fonte di caos e inefficienza in specie nell’apparato pubblico. Il tanto “terribile” Brunetta, francamente, mi sembra abbaiare molto e mordere poco. Consente semplicemente a tutti gli scalmanati di sinistra di fare gran chiasso e ululati, dichiarando che è in atto una terribile “repressione del lavoro”, mentre si sta facendo solo “carezze” a chi invece merita – a partire però dall’alto, dal vertice – solenni bastonate e licenziamenti in tronco.  

Dalla crisi non ci si salverà in nessun caso. Il problema è solo: essa servirà a contrastare energicamente la mentalità di sfacelo instillata dalla sinistra, educherà alla robustezza e alla ruvidità chi deve guidare la nave tra i marosi, castigando duramente tutti i lassisti, i permissivisti, i portatori di semplice caos e di proposte sempre basate sul no? Sul Titanic che affonda, non abbiamo bisogno di orchestrine che suonano, bensì di gruppi ben decisi a sparare a vista su chi disturba l’ordinato calo delle scialuppe in mare. Purtroppo, c’è da decidere il più: chi spara e chi deve salire in quelle scialuppe. Una decisione non da poco e che finora non è stata presa; e quando non si decide, è ovvio che si salvino i più furbi e i figli di p….. Tuttavia, per quanto mi riguarda, e pur sapendo di contare quanto il famoso “due di coppe” a briscola (soprattutto se questa non è di coppe), esprimo il mio parere: la sinistra italiana non deve essere tra chi ha le armi; e non deve essere lasciata salire a bordo delle scialuppe, che farebbe affondare dopo neanche cento metri.

Si tratta solo della mia modesta proposta. E’ certamente formulata, per il momento, sotto forma di paradosso e di semplice metafora; però esprime ormai l’insofferenza per quella che ci si ostina a chiamare sinistra in questo paese. Vi sembra che esista una sinistra in Italia? Vi sembra che Di Pietro-Grillo possano essere considerati, in qualsivoglia modo si intenda tale espressione, di sinistra? Se si, allora chiedo che siano appunto messi in condizioni di non più nuocere, e con tutti i mezzi a disposizione. Non se ne può più di una masnada di casinisti e sfasciacarrozze simili! Però, certamente, nemmeno si può guardare a quella che viene indicata quale destra; quel che si vede è un autentico panorama di inetti, salvo alcune eccezioni. Si dovrà infine provvedere oppure no? Altrimenti, smettiamo di fare tante chiacchiere sulla crisi; affondiamo tranquilli e sereni. Quando il mare di m….arriverà a sfiorare le labbra, grideremo per l’ultima volta: non fate l’onda!