OSPEDALE PSICHIATRICO ITALIA di G.P.

“E poi dice che uno si butta a destra” affermava Totò in un vecchio film degli anni '50. Noi, invece, che siamo oltre i duemila non ci butteremo da nessuna parte, perchè ormai destra e sinistra pari sono. Tuttavia, non possiamo fare a meno di notare che per quanto il Cavaliere per antonomasia, quello senza cavallo eppure perpetuamente a cavalcioni di giovani giovenche, si comporti come un saltimbanco, si renda ridicolo col bunga bunga e sbraiti come un venditore di pentole a pressione contro magistratura ed avversari politici, quest’ultimi riescono ad essere, in ogni caso, peggio del gigolo di Arcore. Essi non hanno un’idea, una prospettiva, un programma, una identità, una caratterizzazione, una vocazione civile autentica. Non hanno nulla ma si cimentano con tutto, sono come la plastilina, il das, il bostik e si modellano secondo le mode, gli umori, gli slogan, le novità e le tendenze del momento. Cangianti e mutevoli, loro che sono camaleontici, inorridiscono alla vista dei caimani ai quali rimproverano di essere viscidi rettili. Ma la classe animale di appartenenza è comune così come la capacità di mimetizzarsi per fregare il prossimo. Lorsignori di sinistra pretendono un Paese normale, uno Stato normale, una classe dirigente normale, una democrazia normale ma quando vincono le elezioni si trasformano in un manicomio di contrapposizioni e crollano coi nervi a pezzi dopo pochi mesi di governo. Vivono con un pensiero fisso, una mania, una fisima, un’ossessione, proprio come i pazzi. Credono che sia sufficiente affermare il contrario di ciò che sostiene il Presidente del Consiglio per essere libertari, educati, eruditi, misurati, giusti, puri, casti, popolari, europeisti, modernisti, progressisti, internazionalisti. E non si salva nessuno, uomini, donne, bambini (poveretti, costretti a cantare filastrocche sulla cacca presidenziale per compiacere gli adulti, impareranno presto a loro spese che è sempre meglio avere un Premier di merda che un’opposizione di stronzi), burocrati, capipopolo, attori comici e drammatici, cantanti e menestrelli, showman e showgirl, telegiornalisti e giornalai della carta stampata, banchieri e finanzieri, boiardi di stato e paraculi di partito, intellettuali snob e docenti chic, vecchie zitelle perbeniste e licenziose sessantottine femministe. Se questa è l’ordinarietà preferisco l’eccezione, meglio l’anomalia satiresca della norma funesta. Da ultimo, sui referenda gli illustri sauri della sinistra, preistorici come le loro posizioni, si sono schierati compattamente a favore del passato per adeguarsi ai nostri tempi di pietra. Non si cambia niente di niente, a meno che non siano loro a gestire i processi di privatizzazione e gli investimenti massicci per fare la cresta e piazzare gli amici. Altrimenti, giusto per fare qualche esempio, non ci spiegheremmo come mai nel 2010 Bersani & compagni presentavano alla camera una proposta di legge intitolata "Disposizioni per il governo delle risorse idriche e la gestione del servizio idrico integrato" in contraddizione col secondo quesito referendario riguardante l’acqua (cliccate qui per saperne di più http://www.chicago-blog.it/2011/05/25/acqua-una-domanda-al-partito-democratico/) sul quale chiedono oggi un sì da parte dei cittadini. Così come ci risulta difficile comprendere le ragioni che spinsero l’attuale segretario del Pd (all'epoca dei fatti Ministro dello Sviluppo economico), in un incontro con l'ambasciatore Richard Spogli nel 2007, a rassicurare la feluca statunitense sul fatto che «il referendum del 1987 ha soltanto sospeso e non chiuso i piani nucleari dell'Italia…l'Italia non è fuori dalla produzione di energia atomica». A questi sdoppiati di testa non affiderei nemmeno la guida di una autovettura, figuriamoci quella del Paese. Si andrebbe sicuramente fuori strada o a sbattere contro un muro di falsità ed ipocrisie. Danno pesantemente di matto ed accusano B. di essere un malato di mente. E' proprio vero che la follia può essere una forma di normalità e da questo punto di vista i sinistri sono normali, come la loro democrazia normale, il loro paese normale, il loro Stato normale, la loro classe dirigente normale. Normali da legare e da rinchiudere in un normale ospedale psichiatrico.