PERDONATEMI SE PROVO A RISCRIVERE MAO di M. Tozzato

Riporterò alcuni passi tratti da Sulla giusta soluzione delle contraddizioni in seno al popolo di Mao Tse-Tung, ai quali sostituirò, però, diverse parole, che inserirò tra parentesi quadre, mentre in nota segnalerò le parole originali di Mao.

<<Nel nostro paese, le contraddizioni tra [il lavoro dipendente(1), il piccolo lavoro autonomo(1) e i capitalisti nazionali(2)] fanno parte della categoria delle contraddizioni in seno al popolo. In genere, la lotta di classe [del lavoro dipendente e piccolo lavoro autonomo(1) nei confronti dei capitalisti nazionali(2)] è una lotta di classe in seno al popolo, in quanto [il capitalismo nazionale(2) italiano(6)] ha un duplice carattere. Nel periodo della rivoluzione democratica borghese, presentava un carattere rivoluzionario e al tempo stesso tendente al compromesso. Nel periodo [dell’attuale trasformazione sociale(3)], lo sfruttamento [del lavoro dipendente e del piccolo lavoro autonomo(1)] a scopo di profitto rappresenta un aspetto del carattere [del capitalismo nazionale(2)], mentre il suo appoggio alla Costituzione e la sua inclinazione ad accettare [l’attuale trasformazione sociale(3)] rappresentano l’altro aspetto. [Il capitalismo nazionale(2)] differisce [dai servi della superpotenza dominante(4)], dalla classe dei proprietari [parassitari(5)] e dai capitalisti burocratici. La contraddizione tra [i capitalisti nazionali(2) da una parte e il lavoro dipendente e il piccolo lavoro autonomo(1) dall’altra] è una contraddizione tra gli sfruttatori e gli sfruttati, e, per natura, è antagonista. Ma nelle condizioni concrete [italiane(6)], questa contraddizione di classe di natura antagonistica può essere trasformata, se trattata nel modo giusto, in contraddizione non antagonistica ed essere risolta con metodi pacifici. Ma essa si trasformerà in contraddizione tra il nemico e noi se non la trattiamo nel modo giusto e non seguiamo nei confronti [dei capitalisti nazionali(2)] una politica di unità, di critica e d’educazione o se [il capitalismo nazionale(2)] non accetta una tale politica.>>

<<I reazionari all’interno di un paese [come il nostro(8)], in connivenza con [i servi della superpotenza dominante(4)], approfittano delle contraddizioni in seno al popolo per fomentare discordie e creare disordini allo scopo di far trionfare il loro complotto. Questa lezione tratta [dalle cosiddette rivoluzioni colorate degli ultimi anni(7)]merita la nostra attenzione.>>

Lascio ai lettori di questo blog valutare se questa specie di “riscrittura” può essere considerata come uno “scherzo”, come una “cretinata” oppure diversamente. Sta di fatto che la costruzione di un blocco sociale “nuovo” può essere il punto di partenza decisivo per trasformare/rivoluzionare l’attuale ordine politico-sociale nel nostro paese che consiste – sotto le vesti di una ormai consunta democrazia di diritto “formale” – in quella che Lenin, probabilmente, chiamerebbe dittatura dei gruppi subdominanti dei funzionari del capitale in Italia.   

Note:
(1) la classe operaia
(2) la borghesia nazionale
(3) rivoluzione socialista, trasformazione socialista
(4) gli imperialisti
(5) fondiari
(6) della Cina
(7)dai fatti d’Ungheria
(8) socialista

Mauro Tozzato           15.08.2010