PERFINO LORO! di Giellegi

IL CAIRO – ”C’e’ un uso eccessivo della forza nell’operazione israeliana, che deve essere fermato immediatamente”. Lo ha detto il segretario generale dell’Onu Ban Ki-Mon in una conferenza stampa al Cairo con il ministro degli Esteri egiziano Ahmed Abul Gheit. ”Chiaramente molti palestinesi sono stati uccisi – ha aggiunto Ban Ki-Mon – c’e’ stata una grande distruzione, una cosa molto triste e inaccettabile. Anche israeliani sono stati uccisi e traumatizzati. Abbiamo condannato questi atti cosi’ come l’attacco indiscriminato e sproporzionato e abbiamo chiesto di risparmiare la popolazione civile” (agenzia ANSA).

 

Questa dichiarazione del segretario dell’Onu, che comunque tenta di addolcire la pillola agli israeliani (ne sono stati uccisi 4 dai ridicoli razzi di Hamas; e tutti dopo l’aggressione israeliana, prima nessuno). Simili dichiarazioni mettono comunque in chiara evidenza il reazionarismo razzista della nostra “destra” (governativa); e in particolare dei post-fascisti di An che, come sempre i rinnegati, sono diventati “più realisti del re”; esattamente come i postpiciisti dopo il “crollo del muro” e la dissoluzione dell’Urss. Guardarsi da gente simile, sono pericolosi quant’altri mai. Si pensi che tale “destra” continua a voler mettere sotto processo D’Alema per aver affermato, più timidamente ancora, quanto sostenuto dal segretario dell’Onu. La “destra” (governativa) ha chiesto ripetutamente a Veltroni di dissociarsi dal suo “rivale” affinché possa essere credibile una ripresa di dialogo tra essa e l’opposizione. Del resto, quest’ultima applaude calorosamente Fini – sol perché vuol fare le scarpe a Berlusconi – che è oggi fra più sfegatati filo-sionisti, polemizzando perfino con la Chiesa, poiché anch’essa ha blandamente condannato la “sproporzionata reazione” israeliana, tirandosi addosso le violente critiche del rabbinato italiano; a dimostrazione che non si tratta solo di Israele, bensì della comunità ebraica che si rende corresponsabile di simili azioni, con l’inverecondo plauso di un mucchio di complici nell’establishment italiano (e occidentale). Ormai la confusione è totale. Non esiste una vera politica estera italiana, ma nemmeno europea. Tutti attendono, quanto meno, cosa dirà Obama. In mezzo a questa marmaglia di cortigiani degli americani e dei loro sicari, Berlusconi comincia a fare la sua discreta figura, pur differenziandosi in misura infinitesimale. Una situazione proprio esaltante!

Comunque, è ormai inutile trovare grandi differenziazioni tra questi due schieramenti irreversibilmente imputriditi, pur se dovremo sorbirceli a lungo per il solito principio secondo cui le mort saisit le vif. Finché non ci sarà la possibilità, ancora lontana nel tempo, di “sparare loro la pallottola dum-dum nel cervello”, gli zombies sopravviveranno alla loro morte reale. In questa fase, tutt’altro che positiva, il blog e i suoi eventuali amici debbono diventare sempre più luogo di raccolta e irradiazione di alcune prese di posizione qualificanti in politica interna ed estera. Senz’altro, una di queste è la netta opposizione ad ogni sussulto di politica imperiale statunitense (anche se, sia chiaro, io non sono antiamericano per principio, poiché apprezzo moltissimi lati di quella cultura, soprattutto del passato), in quanto noi siamo per quel multipolarismo che è anticamera – e fase di transizione – al policentrismo: la configurazione geopolitica più favorevole alle azioni di chi non ha oggi potere di decisione contro i dominanti (il cui interconflitto sempre più acuto è dunque un bene, è il meglio possibile).

Dunque, poiché in linea generale – e pur ammettendo che tale paese agisce pure in proprio, come tutti i “mostri” lo fanno – giudico Israele un sicario degli Usa, ritengo che ci si debba irriducibilmente battere contro la sua politica di aggressione, anche tenendo conto dei crimini orrendi di cui esso si macchia. La condanna deve essere pure morale, ma soprattutto politica. Nessuna concessione nemmeno alla presunta ragionevole tesi dei due Stati, veicolo subdolo dei pacifisti (molti in buona fede, alcuni ipocriti farabutti), che sarebbe solo la creazione di una entità predominante (funzionale al perdurare della egemonia statunitense in medioriente, una delle zone chiave della geopolitica) con colonizzazione dell’altra, governata da puri collaborazionisti privi di autonomia e dignità. Dal punto di vista strategico – e certamente in un periodo lungo, vista la debolezza e il continuo doppio gioco dei dominanti arabi e musulmani, anche di quelli che “sfanno il mondo”, restando nei momenti cruciali ben “accucciati” per non perdere i loro privilegi con l’appoggio ai poveri palestinesi massacrati (è ora che si dica anche questa amara verità) – Israele deve sparire, almeno come entità territoriale e politica del tipo di quella che è adesso.

Se verrà disarmata e controllata, in modo da diventare terra prospera per chi ha bisogno di avere un proprio luogo di abitazione stanziale, nulla in contrario (anzi!); ma questo richiederà una preliminare dura lezione che dimostri la “non superiorità razziale” degli ebrei rispetto ai popoli arabi! Spero che quanto sto dicendo risulti chiaro ai mascalzoni che inzuppano il pane nella condanna dell’antisemitismo (il peggiore antisemita è colui che massacra in questo momento gli arabi!). Noi non siamo antisemiti; vogliamo soltanto che sparisca dalla terra chi si crede “eletto da Dio” a uccidere e opprimere i propri vicini. E vogliamo la fine del sicariato a favore degli Usa. Poi tutto il resto ci andrà più che bene.