«Perso ogni ruolo nel Mediterraneo» a cura di GLG

Dalla Tribuna di oggi, 20 febbraio. Si veda quanto schifosi e traditori siano ormai questi “sinistri”, un immondezzaio di cui nessuno viene a liberarci. Nel contempo, si noti l’altrettanto vomitevole ipocrisia del “serpentaccio” americano che si oppone alla condanna di nuovi insediamenti ebrei con la scusa di voler salvare le possibilità di accordo (con il fantoccio Abu Mazen?). Chi a questo punto si ostina a non capire è quello che diciamo da tempo: un farabutto, che dovrebbe essere messo legalmente a morte per tradimento e per vera, effettiva, immoralità, quella che si coniuga con la criminalità e l’assassinio.

 

«Perso ogni ruolo nel Mediterraneo»

 ROMA. «Berlusconi dovrebbe chiedere subito al suo “amico” di rinunciare ad usare le armi contro le manifestazioni di protesta, altro che non disturbare Gheddafi». Lapo Pistelli, responsabile relazioni estere del Pd, punta l’indice contro l’assenza di qualsiasi iniziativa da parte del governo italiano verso paesi di cui pure siamo a seconda dei casi il primo o il secondo partner commerciale. «Il governo – dice – ha dimostrato una prudenza degna di miglior causa, dopo essersi mostrato pronto e disponibile quando c’era da “esportare la democrazia” insieme a Bush».

 Cosa contestate a Berlusconi?

 «Innanzitutto l’aver sostituito la politica estera italiana con quella delle “relazioni speciali”. Essendo un uomo intollerante delle regole, ha disprezzato le sedi istituzionali che sono invece quelle dove si gioca un ruolo a livello internazionale. Abbiamo così perso drammaticamente peso in Europa, dove saremmo dovuti essere noi a porre per tempo il problema del Mediterraneo. Basta dire che, per assurdo, la relazione sul Mediterraneo è stata fatta da Francia, Germania e Gran Bretagna. E d’altra parte i documenti di Wikileaks pubblicati in questi giorni spiegano bene la considerazione in cui è tenuto Berlusconi in Occidente».

 Ci sono pericoli per gli accordi fra Italia e Libia?

 «Per quanto riguarda gli accordi storici con la Libia economico-energetici niente lascia pensare che possano essere messi in discussione. Problemi potrebbero esserci sull’accordo sul pattugliamento delle coste, su cui noi abbiamo sempre manifestato dubbi. Per il resto, come negli altri paesi del Maghreb, si tratta di una rivoluzione che chiede democrazia. La Libia è un caso emblematico di gerontocrazia. In un paese che ha un’età media di 26 anni è al potere un uomo da 41 anni». (a.p.)

nsediamenti israeliani, Obama boccia la condanna dell’Onu

 NEW YORK. Per la prima volta da quando si è insediato alla Casa Bianca, Barack Obama ha posto il veto ad una risoluzione delle Nazioni Unite di condanna per Israele, non essendo riuscito a raggiungere un compromesso con i Paesi arabi, forse reso più difficile dalla piazza che sta incendiando i Paesi nordafricani e del Golfo. Pur essendo quella del veto in seno al Consiglio di Sicurezza Onu la storica posizione statunitense, questa volta la vicenda era diversa perchè gli Usa erano pronti ad approvare un testo di condanna di Israele, anche se sotto la forma, meno forte e non vincolante, della dichiarazione presidenziale del Consiglio. Il segretario di Stato, Hillary Clinton, ha ribadito che «è la politica americana a considerare da diversi anni illegittimi gli insediamenti, ed è l’obiettivo dell’amministrazione Obama continuare a lavorare in direzione di una soluzione con gli israeliani e con i palestinesi». Poco dopo il veto degli Stati Uniti, l’unico tra i 15 ad avere votato contro la risoluzione presentata dal Libano, l’ambasciatrice Usa all’Onu, Susan Rice, ha spiegato che si è votato contro per evitare una rottura totale dei negoziati israelo-palestinesi.