QUATTRO PASSI CON BATTIATO, BERLINGUER, ADORNO E LE STUPIDE GALLINE TELEGUIDATE, O. Schena

merlino

Nella Lettera aperta all’Onorevole Dottor Marco Bella, pubblicata ieri, 18/6/2020, sulla mia pagina F., non ho trovato indicati gli autori. In essa viene precisato che quelli effettuati sono test di primo livello, e che non appena saranno stati effettuati “i test di conferma, seguiti sui composti candidati di maggior interesse, i dati saranno pubblicati su riviste peer review.” Qualcuno sa se questi test di conferma siano poi stati pubblicati?

INGLESISMI NELLA RICERCA

Ma “Is peer review a good idea?” (la revisione tra pari sarà una buona idea?)
L’interrogativo non appaia retorico senza dimenticare l’aforisma “publish or perish”. Questi inglesismi affliggono le comunità scientifiche d’ogni Paese. A me sembra normale e doveroso che ogni scienza sia aliena dal credere o ricercare verità assolute. In ogni scienza, infatti, la verità dovrebbe essere soltanto una tappa, destinata ad essere superata. Chi volesse, invece, andare a caccia di verità assolute, dovrebbe rivolgersi ad una fede.
Per quanto mi riguarda, ho sempre provato a dire la mia, sebbene con fatica e, per non pisciare troppo fuori dal vaso, soltanto sulle questioni del marxismo, del comunismo, del socialismo e dintorni, magari bistrattando, ma con riguardo, ci mancherebbe, alcuni personaggi, modello Zygmunt Bauman (qui l’ossimoro è nient’altro che un atto dovuto, perché, rovesciando quel che diceva di sé il Marchese del Grillo: “Bauman è Bauman e io non sono un cazzo”).
In realtà Bauman meriterebbe ben altro per le grossolane, oscene falsificazioni di Marx!

Questi personaggi, infatti, sono, veri e propri idola fori idolatrati da un vasto pubblico orfano, soprattutto a sinistra, dei suoi miti, di quei miti da un po’ di anni decisamente fuori moda, diciamo vintage, così non si offende nessuno. Tra gli orfani la nutrita schiera di coloro i quali, per dirla con Gaber-Luporini, erano “comunisti perché Berlinguer era una brava persona”. Definizione niente male per uno svenditore, reo confesso, del comunismo barattato con l’ombrello della Nato, e con la libertà in omaggio… la libertà, s’intende, di concimare i Balcani con l’uranio, e d’indossare la livrea dei servitori più fedeli dell’Impero del Bene.

Comunque io sul ponte sventolo Bandiera bianca”, e auguro a tutti una buona lettura dell’aforisma adorniano-gramsciano.
“E par malato tutto ciò che esiste”
“Minima moralia” – Adorno

(…)“Quando Hegel, nel colloquio con Goethe, sembra avvicinarsi a questa concezione, e difende la sua filosofia contro il platonismo goethiano, con l’argomento che essa <<non>> sarebbe <<altro, in fondo>>, <<che l’elaborazione regolata e metodica dello spirito di contraddizione che vive in ogni uomo, dono che si dimostra grande nella distinzione del vero dal falso>>, la formulazione a doppio fondo contiene maliziosamente, nella lode di ciò che <<vive in ogni uomo>>, la denuncia del senso comune, la cui determinazione più intima sarebbe proprio quella di non lasciarsi guidare dal senso comune, di contraddirlo sistematicamente. Il senso comune, la valutazione dei giusti rapporti, lo sguardo addestrato sul mercato, ed esperto nel corso del mondo, ha in comune con la dialettica la libertà dal dogma, dalla chiusura e dall’ostinazione. La sua sobrietà fornisce un momento ineliminabile del pensiero critico. Ma la rinuncia alla cieca caparbietà è, per altro verso, il suo nemico giurato. L’universalità dell’opinione, immediatamente concepita, come presente nella società qual è, ha necessariamente l’intesa per contenuto concreto. Non è un caso che, nel secolo decimonono, proprio il dogma decrepito e messo intimamente in crisi dall’illuminismo, si richiamasse al sano buon senso (…) Il senso delle proporzioni, infine, si richiama al principio che bisogna pensare nei rapporti di misura e negli ordini di grandezza realmente e saldamente sussistenti. Basta aver sentito dire una volta ad un rappresentante incallito di una cricca dominante:<<Ciò non ha importanza>>; basta osservare quando i borghesi parlano di esagerazione, isterismo, follia, per sapere proprio là dove è più pronto il richiamo alla ragione, si tratta sempre, in realtà, dell’apologia del suo contrario.(…)

Come Adorno nel suo “Minima moralia”, anche Antonio Gramsci, nei suoi “Quaderni”, scrive diverse pagine sul senso comune e sul buon senso.
Nella sua “Bandiera Bianca” Un incredibile, profetico Battiato, che non aveva ancora avuto l’incontro con Manlio Sgalambro, fortemente sospettato di comunismo, indossa i panni di Pasolini, e definisce, nel 1981, stupide galline poliziotti e studenti impegnati nelle loro risse quotidiane teleguidate.