Saviano sciacquati la bocca! Di GLG

6e4067b9-5278-401d-970f-4de3f9fd1373

http://www.ilgiornale.it/news/politica/saviano-attacca-ancora-salvini-divisa-fidel-castro-1627717.html

ecco il perfetto uomo di “sinistra” odierno. Per mostrare disprezzo verso Salvini, questo “grande scrittore” (un tempo si diceva: dei miei stivali) lo paragona ad uno dei personaggi fondamentali dei tentativi di creare qualcosa di nuovo proprio sotto il naso dei peggiori politico-criminali di tutti i tempi, i vertici dirigenti degli Stati Uniti. L’esperimento di Cuba non poteva certo durare poiché non è durato nemmeno il sedicente “campo socialista”. Oggi, tutti i segnali storici ci dicono, già da non so quanti decenni, che l’esperimento iniziato con la “Rivoluzione d’ottobre” – e che ha cercato una serie di aggiustamenti per sopravvivere; e ha avuto un altro “momento di gloria” con la seconda guerra mondiale – è ormai esaurito e oggi potrebbe trovare una nuova spinta progressiva con metodi assai diversi e nell’ambito di un effettivo multipolarismo in accentuazione. Tuttavia, i momenti vissuti proprio con la vittoria castrista a Cuba, la guerra di liberazione in Vietnam e via dicendo, per quanto da considerarsi ormai chiusi, non possono non essere considerati eventi positivi e che hanno dato lezioni importanti a chi non si rassegna al predominio dei suddetti peggiori criminali della storia né a quello della forma sociale di tipologia capitalistica (“dei funzionari o strateghi del capitale”) formatasi negli Stati Uniti e diffusasi in Europa; e con qualche differenziazione in Giappone. Non è nemmeno un caso che Salvini non si senta onorato di essere paragonato a Fidel Castro, che ha senza dubbio fatto molto più di lui; e in condizioni proibitive. Questo ci dice in che tempi stiamo vivendo al presente.
La sedicente “sinistra” è comunque la componente più reazionaria dell’“occidente” odierno, è la “cloaca massima”. Se non si svuota questa, ripulendo dei suoi stonati cantori ogni più piccolo angolino, si sarà destinati al più completo regresso; non so se anche economico, ma soprattutto culturale e di caduta in una sottospecie umana. I “sinistri” devono essere annientati, spazzati via, devono restare come semplice monito ai veri uomini del grave pericolo corso di degenerazione perfino biologica. Ma d’altra parte, sempre più evidenti si stanno facendo i limiti dei loro avversari, i quali ancora credono che il peggio del peggio sia rappresentato da quella che è stata creduta e perseguita, indubbiamente errando, come “rivoluzione proletaria” e di costruzione della nuova società di caratterizzazione socialista. L’errore commesso – e ancora poco compreso da chi non vuol riflettere adeguatamente sul tentativo, pur non riuscito, di dar nuovo corso allo sviluppo sociale – non può essere sanato da coloro che si dicono di “destra” e si affidano ancora, per la presunta “rinascita”, a ceti sociali che solo “in superficie” sono quelli popolari; dietro certi movimenti ci stanno ancora ambigui settori capitalistici aderenti di fatto alla visione generale del capitalismo statunitense, che infatti non si esaurisce solo nell’establishment, particolarmente degenerato, affermatosi negli Usa e nella UE negli ultimi decenni. Occorre andare ben oltre gli attuali oppositori di tale establishment. Sapendo però che non si può improvvisare; siamo in epoca di transizione, stiamo ben attenti all’evolversi dei processi. Intanto una cosa è sicura: la “sinistra” deve essere annientata e senza più metodologie “elettoralistiche”, che sono, come detto più volte, “i pannicelli caldi atti a rendere la piaga sempre più purulenta”. Gente come Saviano non deve più sentirsi pronunciare una sola sillaba.
Per quanto mi riguarda rivendico, come passato tentativo di cui essere orgogliosi, l’ottobre 1917, la rivoluzione cinese, quella cubana (con Fidel Castro al suo comando), quella vietnamita, e tanto altro ancora (occorrerebbero decine di pagine per elencarlo tutto). Adesso ci si deve però concentrare sul “nuovo che avanza” in quest’epoca di netto trapasso. In ogni caso, il nemico decisivo è quello definito ancor oggi, con un falso storico di gigantesche proporzioni, “sinistra”. E’ invece il cancro, è la “morte nera”. Per me è giudizio definitivo. Riconosco senz’altro che all’interno di questo schieramento politico esistono molte persone ingannate dai ricordi del passato; e ancora convinte che i furfanti, la maggioranza dei dirigenti della “sinistra”, si ricolleghino ad esso. Si sveglino. Loro sono ancora sani, ma devono capire da quali immondi personaggi sono guidati; e questi si avvoltolano nei panni di imprenditori ignoranti, di politicanti infami, di sedicenti intellettuali (usciti da un movimento che aveva altre pretese, ma è poi divenuto una accolita di servi vendutisi al peggior “padrone), che imperversano in tutti gli organi di informazione. Lo ripeto: ci si svegli in un moto che vada mille volte oltre quello dei gilets jaunes. Si deve rivendicare un passato rivoluzionario, ma assolutamente considerarlo dell’epoca ormai tramontata. Siamo “in marcia”, ma deve essere quella di truppe che si scontrano con quelle di tipo Macron e in grado di annientarle definitivamente.