SEMPRE PIU' CHIARO a cura di GLG

<<<[…….] La situazione nel Caucaso è delicata non solo per questa permanente tensione russo-georgia­na, ma anche per il recente patto Turchia-Russia, realizzatosi con l’accordo sul gasdotto South Stream che riveste una sua vitale importanza per l’approvvigionamento energetico dell’intera Eu­ropa. Il presidente Berlusconi ne ha rivendicato il merito per la nostra diplomazia anche se in qual­che capitale europea e nella stessa Washington qualcuno tenterà di vedervi una nemmeno tanto nascosta ma comunque non dichiarata ambizio­ne d’indipendenza italiana, che potrebbe dan­neggiare l’altro progetto relativo al gasdotto Na­bucco, che è stato concepito dall’Europa – quindi anche da noi – e dagli Usa per ridurre la dipenden­za energetica da Mosca.

Ecco una ragione di più, di vero carattere stra­tegico, per non continuare a pensare al colosso ex sovietico come a un pericoloso avversario, favo­rendone l’integrazione in una Nato che dovrà es­sere ripensata. Come si poteva pensare, e poi per quale ragione, se come si afferma non ci sono più nemici fra Vancouver e Vladivostok, che la Russia sarebbe restata indifferente a un progetto tenden­te a escludere il suo territorio e le proprie materie prime nella costruzione di nuovi approvvigiona­menti in un settore tanto fondamentale come quello dell’ energia? Ancora una volta bene ha fat­to Berlusconi a favorire non solo la vocazione atlantica ed europea dell’Italia che nessuno può mettere in dubbio solo perché se ne vuole costrui­re una nuova con la Russia e la Turchia ma a ten­tare, realizzandolo, quell’allargamento delle al­leanze che sarà l’unica effettiva garanzia di pace e prosperità per tutti i nostri popoli.

Qui non si tratta di avere "un piede di qua e un piede e mezzo di là", che lascia intravvedere la so­lita politica ambigua dell’Italia. Se si crede vera­mente che l’equilibrio mondiale sia cambiato, oc­corre di conseguenza costruire un nuovo ordine mondiale. Il nostro Paese, con tutte le sue con­traddizioni e divisioni interne, ha capacità e visio­ne per dare un costruttivo contributo>>>. [da Libero di oggi]

 

La sottolineatura è mia per motivi evidenti, data la campagna anti-italiana, mascherata da antiberlusconiana, condotta forsennatamente dall’estero e dalla nostra stampa legata alla GFeID, guidata dalla Fiat, su istigazione degli Usa (che fingono di stare neutrali e sullo sfondo). Ho anche sottolineato la “pietosa bugia” di Libero che parla del Nabucco in quanto creato dalla UE (e quindi pure da noi), mettendo dopo di essa gli Usa, i veri interessati invece a tale gasdotto in funzione antirussa. Noi facciamo parte della UE, che però intende danneggiare l’Italia, ancora paese sovrano (e non dissoltosi nella comunità europea, fino a prova in contrario), cercando di indebolire l’Eni (la ben nota questione della rete di distribuzione da separare da tale azienda, fingendo una politica antimonopolistica e a favore dei consumatori). In ciò, la UE è aiutata dalla sinistra italiana (e da una “certa” destra, ultimamente sempre in sintonia con la sinistra), dalle fantomatiche “associazioni dei consumatori”, dall’Authority per l’energia e da tutti i settori della svendita del paese allo straniero (leggi Usa), guidati, lo ribadirò sempre, dalla Fiat, testa di ponte americana perché salvata allo scopo di assolvere questo indegno compito (che è stato a mio avviso il suo specifico in altri decisivi nodi della nostra storia nel XX secolo).

L’Italia, in quanto paese sovrano e non mera appendice di organismi detti europei ma invece longa manus del paese che ci rende succubi, ha interesse a difendere l’Eni che è alla pari con la Gazprom nel costruire il Southstream, mentre non ha cointeressenze nel Nabucco. Comunque, l’articolo di Libero è meno peggiore di qualsiasi altro della stampa collocata “a sinistra” (qualsiasi sia la sinistra); solo cerca di dimostrare che agiamo da perfetti “atlantici”, interessati però a portare “a noi” anche la Russia ai fini della perpetua pace e prosperità dei popoli di tutto il mondo. Balle colossali. Certo che ci sono anche sorrisi e moine – come sempre nella politica fra potenze – ma Cina e Russia, che gli Usa con le manovre del “serpente” cercano di danneggiare, si avviano a divenire nel medio periodo nuovi poli di un mondo multipolare. Che il premier italiano faccia le capriole e gli equilibrismi, tentando di quadrare il cerchio, non vi è dubbio; ma tanto è sotto feroce attacco egualmente, perché gli Usa mica credono alle “belle parole” di Libero, avendo al contrario piena consapevolezza che l’Italia va messa nuovamente sotto i piedi e staccata in toto dalla Russia, l’Eni mandata in malora in modo da danneggiare pure il Southstream, Berlusconi sostituito – essendo in questo momento difficile farlo da sinistra, dove ci sono i più zelanti servitori, oggi nel casino per un tempo indeterminato – solleticando le ambizioni della destra ex An (e utilizzando pure settori della vecchia FI, di cui Guzzanti è solo la punta dell’iceberg; nello stesso Il Giornale si nota la presenza di “infiltrati”).