SPIGOLATURE di Giellegi

Non so assolutamente come la pensano gli altri redattori del blog, per cui esprimo un’opinione personale. Sarò lietissimo se passerà definitivamente lo sbarramento del 4% per le elezioni europee. Anzi, l’avrei voluto almeno al 5%. Mi sono forse convinto dei discorsi sulla “governabilità”, sulla necessità di evitare a tal fine l’eccessiva frammentazione del quadro politico? Nemmeno per sogno, non ci penso nemmeno a queste c……te.

Ritengo però laido e disgustoso l’atteggiamento delle forze da uno o due per cento (o poco più, ma spesso ancor meno), che gridano alla lesione della democrazia se non hanno un pugnetto di rappresentanti per esprimere un ventaglio di posizioni prive assolutamente di idee, salvo la difesa di interessi di piccolissime, infinitesimali, corporazioni; tuttavia spesso capaci di ricatto “al margine” per ottenere prebende superiori alla loro effettiva forza. Queste ridicole piccole sette, autodefinitesi partiti, desiderano soprattutto mantenere la possibilità di uno-due seggi a testa per un numero infimo di tirapiedi, di politicanti incapaci di un qualsiasi lavoro utile; perché, soprattutto in Europa, si hanno incredibili remunerazioni e mille privilegi quando si è “onorevoli”. A casa, a casa, questi nullafacenti; si guadagnino da vivere, sia “a destra” che “a sinistra”, questi magnoni che si sono già tanto impinguati nei decenni scorsi.

Non esprimono nessun pluralismo democratico, solo la smania arrogante di soldi e potere; un potere da miserabili, ma comunque con scappellamento della gente, vacanze lussuose pagate, macchine e aerei, viaggi di ogni genere pagati da tutti noi. Maledetti vermi, “disonorevoli” individui. E finché si tratta di destri, passi; ma i sinistri, magari quelli che si dicono ancora comunisti, sarebbero da sopprimere all’istante. Sono meno colpevoli di loro i camorristi e i mafiosi, meno colpevoli gli stupratori, meno colpevoli i pedofili, insomma meno colpevoli tutti. Questi politicanti della minima quota elettorale sono tipacci. Un tempo, i comunisti, pochi o tanti che fossero, pensavano sempre in termini di interessi generali della maggioranza della società; potevano sbagliare nell’indicare le ricette, ma l’intenzione era quella. Oggi, invece, si cerca di individuare anche solo qualche decina di migliaia di “sfigati” e disadattati, di malcontenti e asociali per partito preso o per qualche disfunzione mentale. Con il “proporzionale” non si sa mai, magari un seggio per il “grande capo” (schifoso opportunista, arrivista da quattro soldi) ci scappa.

Basta adesso: tutti questi magliari, a casa. Basta TV, passerelle, convegni, stupide banchette locali, o associazioni culturali senza cultura, ecc., che cercano anche loro di avere un qualche “rappresentante” per portare la loro voce “in alto”. Contino solo le “grandi mafie”, le “logge massoniche”: almeno, se te la “mettono in c….”, dici: beh, da questi qui, con tutti i rapporti mondiali che hanno, come puoi salvarti? Ma che si debba stare attenti anche a questi ladruncoli, mi sembra inaccettabile. Quindi, spero restino tutti a casa. E mi auguro che, di litigio in litigio, finiscano per arrivare ai coltelli e ai duelli rusticani, così chissà che si eliminino a vicenda definitivamente. Capisco che, senza rifondaroli, i “barboni” non avranno pane a basso prezzo. Ma l’avranno dai Conventi, più che bastevoli e senza velleità di raccontare che instaureranno il comunismo.

Si parla tanto di ecologia; liberarci di tutta questa genia (a cominciare dai “verdi”), non vi sembra un’operazione di risanamento ambientale che, in confronto, gli accordi di Kyoto sono una bambinata? Speriamo veramente mantengano almeno il 4%; è pochino, ma se per caso n’est qu’un début….

 

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Il Governo ha deciso di dare aiuti consistenti (naturalmente “verdi”, perché fa un più “bel vedere”) al settore auto e perfino agli elettrodomestici. Lo ha anzi annunciato il Premier in persona. Ciò dimostra quanto continuo a pensare. Il centrosinistra è in pappe assai fortemente, com’è sotto gli occhi di tutti; il centrodestra non è però da meno, anche se il suo sbracamento è meno visibile, anzi quasi ben mascherato. Il Pdl dovrebbe essere formato da due organismi che non sono per nulla omogenei; e la Lega naviga “sottocoperta”, ma prima o poi le differenze verranno a galla.

In tutto questo disfacimento, l’unica linea d’azione seguita con quasi coerenza è quella di favorire ancora la GFeID. Tremonti ha fatto i mugugni contro le banche, ma in definitiva queste la passano liscia e continuano a mentire sul fatto che avrebbero aperto i rubinetti del credito anche alle PMI, mentre queste ultime continuano con ragione a sostenere il contrario. Alla fin fine, però, nessuno interviene con decisione per mettere in riga l’apparato bancario.

Lo stesso avviene sul fronte industriale. Si sono fatte delle mosse di politica estera che hanno tentato di avvantaggiare gli accordi Eni-Gazprom (con Noc e Sonatrach “in linea”), poi non si ha però il coraggio di resistere alle lobbies dell’auto e del metalmeccanico di una ormai ben superata fase dell’industrializzazione. Il ricatto dei 60.000 posti nel settore automobilistico (300.000 con l’indotto) ha ben funzionato; vi si è aggiunto anche quello del settore elettrodomestici (non mi sembra siano stati quantificati i posti di lavoro da salvare, ma non importa, tanto sono numeri dati a caso per impressionare). E’ ovvio che anche le misure intelligenti prese (quelle nel settore energetico) sono quasi casuali, legate ad interessi in gioco di qualche gruppo politico; non sono vere mosse strategiche. Berlusconi, malgrado le arie, è di una debolezza incredibile, non ce la fa a tenere a freno gli interessi dei parassiti, che contrastano con quelli delle nostre grandi imprese di punta e veramente strategiche.

Tanto più che una politica dell’energia dovrebbe conquistare anche una base di massa, favorendo comunque i consumatori. Non so voi, ma io e alcuni amici che ho potuto contattare abbiamo avuto dalle terz’ultime bollette di gas ed energia elettrica alle ultime un aumento di esborso (non di consumo) dal 30 al 50%; e ciò malgrado si chiacchieri a vanvera di riduzioni di prezzo su entrambi i fronti. In ogni caso, dire che il Governo abbia in questo momento una benché minima coerenza e visione d’ampio respiro nella sua azione, significa raccontare pure balle. Nel contempo, venire a sostenere che l’opposizione esprime una qualche idea alternativa dotata di lungimiranza, sarebbe temerario e solleverebbe ondate di ilarità.

Invece di dare i soliti finanziamenti alla Fiat & C., sarebbe meglio impiegarli come ammortizzatori sociali per i posti che si sostiene essere a rischio. Ovviamente con un accordo secondo il quale i lavoratori siano comunque pronti anche a un certo riciclaggio, tenuto conto di eventuali nuove esigenze industriali, che si individuassero nell’ambito di una strategia di potenziamento del nostro sistema complessivo tramite una diversa azione: economica, ma anche politica verso aree poste ad est e a sud. Nello stesso tempo, bisognerebbe dimostrare concretamente che la politica energetica centrata su Eni ed Enel non impedisce la diminuzione dei prezzi dell’energia, che alcuni nostri organi europei (e alcuni paesi vicini) sostengono di poter invece ottenere solo favorendo i piani di gasdotti tesi all’indebolimento della posizione russa.

Abbiamo un Governo non coerente e con scarsa forza e coesione; e un’opposizione nelle stesse condizioni: dice ciò che non è, ed è ciò che non dice. Si vive alla giornata, cercando dei successi di immagine, ma nascondendo la realtà effettiva delle cose più urgenti da fare. Non si può, dopo la spazzatura, puntare sulla questione degli stupri e della sicurezza, sulle magagne (indubbie) di una Magistratura al limite del ridicolo, sulle vicende della povera Eluana (che sarebbe giusto lasciare in disparte per un minimo di decenza e pietà), ecc. Credo che il problema dei problemi sia la crisi attuale e tutto dovrebbe ruotare attorno ad essa, con una visione di lungo periodo che sappia scontare anche momenti inevitabili di grande difficoltà: da chiarire con onestà, su cui dibattere senza menzogne ottimistiche, ma anche puntando a ciò che è strategico e non occasionale. Soprattutto, non si sia sempre legati agli interessi dei soliti parassiti da decenni a questa parte; si arrivi, ad esempio, ad un libro nero sugli aiuti alla Fiat, e poi la si lasci a se stessa. Nulla cambia mai in questo dannato paese.