A.Moro: ancora solo mezze verità, ma utili di Piergiorgio Rosso

Moro

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Paolo Guzzanti sul Giornale on-line di ieri ha vomitato ancora una volta tutto l’armamentario standard dell’anticomunismo ed anti-sovietismo – di cui lui è portatore da anni – nella sua ricostruzione degli scenari dentro i quali si era svolto il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro, nella ricorrenza della telefonata delle BR che informava su dove e come ritrovare il corpo dello statista democristiano.

Dentro l’articolo però sono annidate tesi che supportano alcune delle verità che da anni noi tentiamo di portare in primo piano: prima fra tutte quella secondo cui E. Berlinguer – ed il gruppo dirigente che a lui faceva capo – fu l’attore protagonista del cambiamento di campo del PCI verso la sfera d’influenza USA fin dai primi anni ’70 e che questo spostamento era promosso e sostenuto da una parte dell’Amministrazione USA dei tempi. Dice Guzzanti: “Moro fu assassinato per impedire che il Partito comunista [italiano – NdR] si sganciasse dall’Unione Sovietica, come tutto l’Occidente sperava…” Ovviamente Guzzanti imputa ai “servizi segreti sovietici e alla Stasi tedesca”, l’esecuzione di A. Moro per mano dei brigatisti “arruolati” dai russi. Ma nel sostenere questa tesi rivela che “ … La liquidazione di Moro mandò all’aria il progetto”. Quale e di chi? : “… questa è la storia negata e insabbiata. L’operazione che avevano preparato gli americani vedi L’Italia vista dalla Cia di Paolo Mastrolilli e Maurizio Molinari, con tutti i documenti originali del corteggiamento americano al Partito comunista guidato da Enrico Berlinguer, consisteva allora nel tentativo di far fuori una parte della Dc sgradita.

E aggiunge: “Operazione che riuscì perfettamente qualche anno più tardi con l’eliminazione programmata di tutta la classe politica democratica italiana con l’operazione Clean Hands, Mani Pulite come ben documentato in The Italian Guillotine di Luca Mantovani e Stanton H. Burnett, libro mai tradotto in Italia, per eloquente prudenza.  

Come si può notare tesi che su questo blog sono state sostenute più volte da Gianfranco La Grassa, senza avere a disposizione documenti secretati o accesso a fonti riservate: semplicemente grazie alla lucidità di pensiero che deriva dall’avere riletto la storia dei comunisti – russi ed europei – senza sconti ma anche senza prevenzioni ideologiche filo-liberali e filo-americane.

Delle mezze verità dunque per noi, che non potranno mai godere dell’approfondimento e delle verifiche storiche che meriterebbero, perché affogate dentro articoli o tesi chiaramente di parte ed interessate a difendere interessi di parte.

Eppure sempre verità che ci devono spronare ad insistere nella ricerca di conferme e nella loro diffusione, una volta tolte dal nascondimento e spogliate dal loro uso strumentale.