La trappola, di GLG

RUSSIAN PRESIDENT VLADIMIR PUTIN VISITS CHINA

Questi giornalisti e politologi e sapientoni vari mi sembrano o idioti o mascalzoni. Tutto sommato, il disegno è abbastanza chiaro ed è condotto da quasi tutte le parti, anche se con metodi diversi in modo da cercare di non far precipitare ancora il governo. La Lega è andata molto avanti dal punto di vista elettorale. Il voto è quindi da evitare per gli altri (a parte la Meloni). Anche puntare sul congelamento della situazione con un governo tecnico (o magari di “salute pubblica” con la complicità del cosiddetto “terzo partito”: Conte, Tria, Moavero) è pericoloso perché la situazione è divenuta “rabbiosa”. Si sta cercando in tutti i modi di “accerchiare” la Lega, dimostrare che non è in grado di andare avanti e risolvere fino in fondo i vari problemi che stanno a cuore al suo elettorato (imposte ed autonomia regionale in primo luogo). Poi si tenta anche la carta di dimostrare che essa è al servizio di una potenza straniera: e, orrore, questo servilismo non sarebbe verso gli USA, cui buona parte della cogliona popolazione italiana è abituata. Se alla fine avvenisse un certo logoramento, la Lega calasse e magari ricrescessero un po’ i pentastellati o perfino F.I. e ovviamente anche un po’ il Pd, si potrebbe tentare – così pensano i “badogliani” d’Italia – una qualche ammucchiata dei sedicenti “moderati”, cioè dei fetenti filo-europeisti (quelli schierati con la UE così com’è). Allora si potrebbe provocare la crisi di governo (la farebbero in questo caso i “5 stelle”) per andare ad elezioni. Se ben capisco, la Lega invece vorrebbe arrivare fino ad ottobre, sperando che l’operazione tentata da Toti in F.I. abbia un qualche successo e consenta di mettere in piedi un raggruppamento FdI e una parte appunto dei forzaitalioti, che sarebbe alleato dei leghisti. A quel punto, sarebbe sicuro, con la legge elettorale attuale, avere una buona maggioranza dei sedicenti “sovranisti” (con appena una punta di moderazione nel gruppo di Toti). Sempre, però, che la Lega non si logori con l’attesa e tutte le manovre che andranno accentuandosi per metterla in difficoltà. E contando inoltre su personaggi traditori all’interno di quel partito (tipo Maroni, che è un chiaro nemico interno; ma potrebbero essercene altri, più subdoli). Il gioco secondo me corre sul filo del rasoio. Non è escluso che alla fine convenga a Salvini rompere lui gli indugi cercando un buon casus belli. Staremo a vedere; è questione di qualche mese al massimo.