Il bluff di Macron di GLG

gianfranco

Il discorso/bluff di Macron sembra aver ammorbidito una parte dei gilets jaunes. Non so quanto e fin quando, ma insomma qualche apertura – almeno leggendo la stampa e vedendo la TV, organi di (dis)informazione, di cui è bene non fidarsi troppo – ci sarebbe. D’altronde, in ogni sommovimento serio vi sono sempre i “menscevichi”. Solo quando le condizioni oggettive – e una adeguata e ben determinata direzione politica – consentono ai “bolscevichi” di fare una accurata pulizia degli incerti e timidi, solo allora si ha non semplicemente una rivolta. Oggi mi pare che siamo ancora lontani da situazioni consimili. Comunque, sabato prossimo appureremo quale effettiva consistenza abbia il movimento che, sempre a quanto visto in TV, ha infiammato una buona parte dei francesi. Le promesse di Macron dovrebbero far sforare alla Francia il famoso 3% del rapporto deficit/Pil, mettendo in difficoltà (non eccessiva) la UE nella sua voglia di condannare la manovra del governo italiano. Subito si sono messi in azione i maiali della sinistra di questo paese di servi, affermando che la Francia non ha l’alto debito pubblico italiano e quindi non merita sanzioni. Simili traditori, in diversa situazione, andrebbero processati e condannati a pene severissime, in linea con la loro ignominia. Invece qui si è costretti a sopportarli nel mentre giornali e TV – pieni zeppi di altri farabutti conniventi – li fanno parlare per almeno il 90% del tempo dedicato a simili notizie. Non mi sembra che i sedicenti populisti siano in grado di ridare vera dignità e forza all’Italia. Sono invischiati nelle meline per conquistare voti, non nel preparare le squadre di grande disinfestazione di questo paese invaso da insetti dannosissimi, assai più delle famose cavallette (animaletti benigni in confronto).

Stando alle notiziole varie, da commentare alla spicciolata e sempre seguendo stampa e TV di una bassezza mai vista, sarebbe in atto un nuovo dissapore tra i “due del governo” per via dell’inchiesta apertasi su fondi ricevuti dalla Lega e che vengono condannati come tangenti corruttrici. Quello che sono i pentastellati ormai lo sappiamo: una versione aggiornata di quei cretini di cosiddetta “sinistra radicale”, scatenatisi nel ’92-‘93 in favore dell’operazione eversiva – chiamata impropriamente “mani pulite” – che liquidò l’apparato politico della prima Repubblica, conducendo al governo delle forze dette di “sinistra” (i postpiciisti e rimasugli diccì, i preferiti dai maggiori “poteri forti”, in primo piano i nostri industriali privati, i “cotonieri”) e di “destra” (i berlusconiani) con riduzione del nostro paese ad un piatto e scellerato servilismo nei confronti dei peggiori Stati Uniti di sempre, dilaganti nel mondo a suon di aggressioni e massacri. Anche in tal caso manifesto seri dubbi nei confronti dei “populisti” e della loro capacità di fare piazza pulita di tutti i tormentosi moralisti. Sono in fondo l’altra faccia del servilismo verso gli Stati Uniti; magari non più quelli n. 1 (obamian-clintoniani) bensì i n. 2 (del “mal di pancia” non ancora ben precisatosi che ha portato in avanti Trump). E’ ovvio che tra un cancro ai polmoni (Pd e F.I.) e una violenta e sempre pericolosa polmonite, è meno peggio dover sopportare quest’ultima. Tuttavia, occorrerebbe in questo paese (e in qualche altro europeo, non in tutti quelli della UE) una forza politica capace di affrancarci da troppo gravi malattie (al massimo qualche influenza con o senza vaccino). Quanta sopportazione richiedono questi tempi così squallidi e di infamia dilagante.