LE “COLONNE” INFAMI

Si pensava all’Italia e al suo ceto politico sempre più miserabile, nella sua gran parte, come al paese più propenso, in Europa, a inneggiare alla vittoria e al tripudio nazionale per scelte, come la guerra alla Libia e la nomina di Mario Draghi alla BCE, di pura svendita e degrado del proprio interesse; la tipica euforia dei “cornuti e mazziati”.

La farsa, però, non è una esclusiva nazionale.

Guardate il curriculum di Christine Lagarde, neodirettrice del FMI, sponsorizzata da Sarkozy e Partito Socialista Francese:

ñ   stagista presso William Cohen, deputato statunitense e Segretario alla Difesa durante la presidenza Clinton;

ñ   lavora presso lo studio legale Baker & McKenzie di Chicago sino a diventarne Presidente del Consiglio di Amministrazione; lo studio legale è presente in tutto il mondo, con circa quattromila collaboratori, a difesa degli interessi delle più grandi aziende e istituzioni americane; è, forse, la più grossa associazione lobbistica di interessi americani. La Lagarde, tra l’altro, ha più volte difeso gli interessi di aziende strategiche americane (Boeing, Lockeed) contro quelle di aziende francesi ed europee (Airbus);

ñ   consigliere di sorveglianza di Ing Groep, una delle principali società finanziarie nel mondo, olandese come sede giuridica, con forti legami americani;

ñ   copresidente, assieme a Z. Brzezinski, del CSIS (Centro Studi Strategici Internazionali)

ñ   a capo di numerose commissioni euro-statunitensi ha promosso, tra l’altro, l’asservimento dei paesi dell’ Est-Europa, soprattutto Polonia, direttamente agli Stati Uniti. È stata una delle artefici indispensabili dell’acquisto da parte della Polonia, con i finanziamenti europei all’agricoltura, dei caccia F-16 americani, nonché della sua adesione alla guerra all’Iraq;

ñ   protagonista, in Francia, dello scandalo Tapie e del suo arricchimento a spese dei contribuenti francesi

Da ciò, ma anche da altri elementi di ben altro spessore politico, due conclusioni provvisorie:

ñ   l’Europa dispone di un ceto politico e, soprattutto, tecnocratico-strategico nella maggior parte asservito agli interessi americani nel modo più servile

ñ   la vicenda di DSK (Strauss-Khan) assume un preciso significato politico legato ai suoi timidi tentativi di riconoscere, nel FMI, un minimo ruolo ai paesi emergenti  e alla necessità di ripristinare un controllo ferreo nella Direzione.

Al cospetto di Lagarde, Draghi suscita quasi comprensione; dopotutto la svendita delle aziende italiane non riuscì al 100%, come quella delle sue finanze.

Resta il fatto, prioritario, della necessità di liberarsi di questo ceto politico e soprattutto di questa costruzione europea; un altro dei punti su cui il blog dovrà lavorare.

Lego malvolentieri l’analisi politica alla storia di singole figure; questa volta la persona mi pare proprio emblematica di una realtà decadente, pur avendo l’Europa la potenzialità economica per emanciparsi.

 A presto uno scritto più corposo.