QUALCHE IPOCRISIA (E IDIOZIA) IN MENO, di GLG

gianfranco

La prima è che in politica non ci può essere verità; nemmeno nel comportamento individuale, che implica una serie di relazioni tali da poterci talvolta mettere in serie difficoltà. Detto in generale: tra Stati, tra partiti, tra associazioni varie e, appunto, tra individui, corrono continuamente dei conflitti e dunque delle situazioni che è necessario nascondere o alterare per salvaguardarsi da danni a volte irreparabili. La vita interrelazionale (tra paesi, gruppi sociali, ecc.) è sempre conflittuale. Solo Robinson, ma una volta naufragato e finito sull’isoletta, sembra dover fare i conti soltanto con la “natura”. Quando però arriva Venerdì, non ha veri conflitti semplicemente perché riesce a farlo suo servo o schiavo addirittura. E costui accetta (nel romanzo di Defoe) di essere il “fedele” servitore. In realtà, un vero Robinson (non romanzato) non avrebbe mai potuto dormire sonni tranquilli, né distrarsi durante la giornata (soprattutto se avesse dovuto consegnare al servo qualche arma o strumento appuntito per aiutarlo a cacciare la selvaggina o pescare); il pericolo di morte o di essere comunque sopraffatto sarebbe stato incombente in ogni momento. Quindi, come ben si vede, nel conflitto non sempre si è l’aggressore; a volte ci si deve difendere. In ogni caso, anche per semplice difesa, è necessario nascondere le proprie mosse e intenzioni. E quando le mosse sono necessariamente eseguite senza mascheramento, si cerca allora di alterarne il significato e nasconderne le finalità effettive. Infine va detto che a volte si aggredisce per primi per evitare che sia l’avversario a scegliere il momento più adatto all’attacco. Sia che ci si difenda sia che si aggredisca, non si è mai sinceri sulle proprie intenzioni, sulle mosse che verranno compiute; altrimenti tutto “va a patrasso”. Quindi la si smetta con le litanie sulla verità; soprattutto quando si ha a che fare con la politica. E tanto più si tratta di alta politica – non quella di questi miserabili politicanti odierni, in modo del tutto speciale nel nostro disastrato paese governato da meri furfanti di mezza tacca; e con anche ceti dirigenti nella sfera economica che sono quanto di peggio si possa immaginare – tanto più non c’è, perché non ci deve essere, verità, sincerità e tutte le altre fesserie su cui un “popolino” molto ignorante continua a cianciare. Se i tuoi “governanti” fossero sinceri e buoni (simili coglionerie lasciale dire ai preti e al Papa, che sanno bene di raccontare storielle), tu, caro popolo, saresti comunque fottuto e sempre sottomesso e vessato da altri. Il grave è trovarsi in tale situazione proprio con gli attuali governanti, mentitori, ipocriti e pure mentecatti, inetti, farabutti da trivio, gentaglia che dovrebbe essere gettata al macero.

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Una seconda verità è quella relativa all’errore madornale di definire ladroni determinati politici (quasi tutti, in definitiva). Naturalmente, essi vengono esplicitamente dipinti così soltanto quando vanno in disgrazia per vari motivi, su cui adesso non mi soffermo; fin che sono in auge e riescono a mantenere il potere, non ha grande rilevanza se sono o non sono considerati ladroni, nessuno oserà toccarli. Nemmeno la magistratura tipo quella di “mani pulite” si muoverebbe; e se anche essa facesse qualche tentativo in tal senso, il tutto alla fine si risolverebbe nel nulla e nella dimenticanza da parte della stragrande maggioranza della popolazione. Tuttavia, queste considerazioni non bastano. Quando si ha a che fare con personaggi “di Stato” di effettivo valore, bisogna avere il buon senso di comprendere che costoro rischiano nella loro attività. In particolari contingenze pure la vita, ma questo è più raro e riguarda situazioni di scontro e di possibili rivolgimenti politici effettivamente assai acuti. Nella maggioranza dei casi, i pericoli sono minori, ma comportano comunque la caduta in disgrazia dei personaggi in questione, la necessità di ritirarsi dalla politica e talvolta anche di espatriare e andare a vivere altrove; un altrove che per quanto riguarda i politici di un certo valore non è quasi mai ignoto, a meno che non si tratti di capi “terroristi” (ma anch’essi vengono infine scovati). In ogni caso, è indispensabile per chi si trovi in situazioni del genere avere a disposizione una notevole quantità di fondi, altrimenti si resta alla mercé del nemico che ti ha già sconfitto e messo in condizioni di netta inferiorità. Ad es. un personaggio come Trump è uomo d’affari e ricco di per suo. Se andiamo però a personaggi soltanto politici (pensiamo, facendo esempi a casaccio, a Putin o al premier cinese o a Erdogan o magari Maduro, e via dicendo; e perfino al nostro Craxi dei tempi passati), questi devono essere in grado di filare alla chetichella se fosse necessario. E devono già sapere bene dove andare e quali “correnti” e apparati di quegli Stati (e i loro dirigenti) li possono meglio proteggere; e non certo perché sono amati e rispettati da costoro. Chi cade in disgrazia e deve magari “allontanarsi”, ha necessità d’avere a disposizione molti fondi per ungere un bel po’ di ruote. Anche in tal caso, perciò, la si smetta di essere così ignoranti e bestioni con il cervello foderato di prosciutto. Sempre che vogliamo avere alla direzione dei nostri paesi uomini “con i coglioni”. Se invece ci si accontenta di fantozziane “merdacce” come quelle che ci governano da alcuni decenni, allora è giusto protestare ogni volta che simili nullità si appropriano di fondi pubblici o comunque commettono gravi imbrogli.
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