LA RECITA DEL NUOVO “INCIUCIO”, di GLG

gianfranco

Oggi nell’editoriale de “La Verità” s’inizia ad accennare all’ipotesi che ho formulato nei post precedenti, ma in modo deformato e non esattamente quello che penso io. Si dice insomma che Renzi fa l’intransigente perché alla fine i “5 stelle” facciano ampie concessioni al suo programma (cioè di fatto a quellopiddino nel vero senso della parola). In effetti, non è che Martina è in effettivo dissenso con l’ex segretario, di fatto sempre il capo del partito. Martina deve condurre la manfrina con Di Maio mentre i renziani sembrano far quadrato contro ogni accordo. Si spera (da parte piddina) che alla fine il pentastellato, se non vuol apparire come quello che ha condotto per due mesi inutili trattative fallendo l’obiettivo, prenda in seria considerazione le concessioni necessarie all’alleanza (che i “5 stelle” continuano ridicolmente a definire “contratto”). Tuttavia, il programma non è semplicemente quello di Renzi, bensì quello che costui ha già concordato con il berlusca per avere un appoggio esterno di quest’ultimo. E a Di Maio verrà chiesto senza mezzi termini di accettarlo come del resto aveva già detto di poter fare per giungere all’accordo con la Lega. In quel caso, il “nano”, in continuo contatto con il “padrone” del Pd, aveva rifiutato sdegnato sentendosi offeso per essere così diminuito nel suo ruolo. Tutta una ignobile commedia che Salvini (con Meloni al seguito) ha accettato. E non credo sia così stupido da non capire che era una farsa e che il “viscido” è in continuo contatto con Renzi; e non credo che nemmeno la Meloni sia così cogliona da non afferrare la stessa cosa.

Tuttavia, Salvini ha seguito l’infido alleato nel rifiutare il semplice appoggio esterno di F.I. Adesso questo verrà dato al Pd(con i pentastellati), una volta che Renzi abbia ottenuto il programma di compromesso che vuole. Il “neobadoglio” farà tutta la scena di accettare per il bene d’Italia (e dei suoi cittadini) e chiederà anche agli “alleati” (di cui se ne frega altamente) di fare lo stesso. Vedremo cosa risponderanno questi; ma comunque il governo avrebbe comunque i numeri necessari con Pd, “5 stelle” e F.I. La popolazione non ci capisce nulla per il semplice fatto che non riesce nemmeno ad intuire che il vero problema non è l’interesse nazionale, ma quello della UE e delle sue possibili alleanze con gli Usa dove ancora non è risolto lo scontro interno. E a quel livello si notano le manovre di Macron che, fregandosene altamente delle difficoltà interne (tipo sciopero nei trasporti), sta giocando una complessa partita (con la Merkel alla testa di un governo tutt’altro che forte) per avere il leaderato in Europa. Il “nano” sembra più legato attualmente ai tedeschi, ma doppiogiochista qual è può benissimo accettare il predominio di “questo” o di “quella”. E’ solo un tirapiedi pronto a servire chiunque si dimostri il più forte. L’importante è essere antipopulista, europeista convinto e fingendo però di voler ottenere qualcosa dalla UE per il nostro paese; in realtà solo per se stesso e i suoi interessi più imprenditoriali che politici.

Questa la sceneggiata in gioco, dove tutti fingono di star facendo gli interessi nazionali mentre sanno benissimo che gli attori principali e più esiziali per l’Italia (Renzi e Berlusconi) guardano semplicemente a come apparire i migliori sicari di UE e degli Usa (quelli che usciranno dal loro complesso conflitto interno). Certamente, tale gioco sarebbe stato già risolto a partire dal 5 marzo se F.I avesse vinto il confronto con la Lega nello schieramento di sedicente centro-dx. Adesso tutto è più complicato, i tempi sono ormai fin troppo “diluiti”, ma il “complotto”, denominato “inciucio”, è pur sempre in pieno svolgimento. Riuscirà? Salvini si piegherà tradendo i suoi elettori? La Meloni a chi sta dando una mano? Domande a cui al momento non si può rispondere in modo congruo e definitivo. Tuttavia, la presa in giro è già in atto poiché si tace al “popolo” il problema centrale, che è quello internazionale, non l’interesse nazionale. Per realizzare quest’ultimo, bisogna prima decidere come atteggiarsiin politica estera. E senza reticenze, mezze parole, mal di pancia finti più che realmente sofferti. La soluzione non è ancora decisa con certezza. I tentativi di imbroglio sono però in pieno svolgimento; e tutte le forze politiche sono responsabili nel non dire agli italiani che cosa si sta giocando.