QUALCHE BARLUME LAMPEGGIA OGNI TANTO

gianfranco

 

http://blog.ilgiornale.it/rossi/2017/07/26/orban-il-discorso-di-un-patriota/

Alcune frasi cruciali (ma tutto è certo da leggere, riflettendoci sopra).

[[«Qualcuno sostiene che l’integrazione risolverà il problema. Ma non siamo a conoscenza di alcun processo di integrazione riuscito. (…) Dobbiamo ricordare ai difensori della “integrazione riuscita”, che se persone portatrici di visioni contrastanti vengono a trovarsi nello stesso paese,  non ci sarà integrazione, ma caos».

«I partiti democristiani in Europa non sono più cristiani: cercano di soddisfare i valori e le aspettative culturali dei media liberal e dell’intellighenzia. I partiti socialdemocratici non sono più socialdemocratici: hanno perso il proletariato e ormai sono i difensori della globalizzazione di una politica economica neo-liberale».

«Venticinque anni fa qui in Europa centrale credevamo che l’Europa fosse il nostro futuro; oggi ci sentiamo di essere il futuro dell’Europa».

… Lontani anni luce dalla pavida politica italiana, non tutto è perduto… e la lotta è appena iniziata.]]

Non sono d’accordo con l’enfasi su Soros come nemico principale in quanto architetto di tutto il piano che ci porterebbe nell’abisso. Soros è solo uno strumento come il capitale finanziario in generale. Bisogna ormai partire dall’assunto del multipolarismo, che riguarda i paesi (in specie le potenze e subpotenze) e le varie aree d’influenza. E certamente tenendo conto delle lotte intestine a questi paesi; oggi particolarmente acuta quella negli Usa (dove si tenta di cacciare Trump, che ha disturbato i piani del vecchio establishment). E anche nell’establishment europeo – ancorato a quello americano del vecchio stampo – c’è qualche sintomo conflittuale, dovuto proprio a Macron (che non sembra al momento coraggioso abbastanza da appoggiare ad es. Orban & C.); tuttavia, sembra preoccupato di un attivismo tedesco, molto coperto e subdolo, che tende alla supremazia in Europa; ma con quali fini a livello internazionale? Maggiore indipendenza dagli Usa o esserne il principale e unico “maggiordomo”. E Macron è in tensione perché vuol esserlo lui (magari essendo flessibile sullo schierarsi con Trump o “gli altri” a seconda di chi sarà il vincitore) o ha almeno una pallida idea di qualche maggiore autonomia? Mi dispiace, ma resto convinto che la vera autonomia di certi paesi europei (non della UE al completo, assurdità impensabile) passi per il “nodo Russia”. Se non si stabiliscono con questa precisi patti, tutto è soltanto chiacchiera. Occorre un vero e stabile patto “Molotov-Von Ribbentrop”, senza il non rispetto dello stesso come fece allora la Germania con una mossa disastrosa per sé e per l’Europa, caduta sotto la predominanza statunitense. Adesso, guai a ripetere la vecchia falsariga. Occorre l’alleanza di decisivi paesi europei (non della UE, un’appendice Usa e Nato) con la Russia; “senza se e senza ma”.