NON ESISTE URGENZA MAGGIORE

gianfranco

 

 

Alla fine, malgrado vari timori, non c’è stata alcuna rivolta dei “grandi elettori” Usa. Solo due dei designati dall’elettorato nei vari States hanno abbandonato Trump, che quindi è il nuovo (mi sembra 46°) presidente. Anche le manifestazioni di piazza contro l’elezione, malgrado la pubblicità fatta come si trattasse di un nuovo sapone o profumo, non hanno visto impegnate masse imponenti, solo piccole schiere di sciamannati. Tuttavia, non termineranno qui le difficoltà del neoeletto. I nemici non si arrenderanno così facilmente. Difficile fare previsioni precise. Tuttavia, ci saranno manovre pericolose e sotterranee accompagnate da pressioni affinché, quanto meno, Trump cambi di un bel po’ le linee direttrici da lui pubblicamente sostenute e accompagnate dalla nomina di personaggi ben diversi dal solito establishment. I centri di potere che si servono dei democratici, e in particolare dei loro settori rappresentati da Obama e Clinton, continuano a puntare sulla Russia come nemico principale e più pericoloso e non desisteranno dal loro intento di creare aree di sommo disordine, conflittuale al massimo grado, tutt’intorno a tale paese.

I centri, che hanno al momento prevalso con Trump, sembrano interessati a sistemi più morbidi con manovre temporanee (non si sa però con quali tempi) di accomodamento e sistemazione dei conflitti più acuti. Credo tuttavia che su un punto Trump non sarà diverso dagli “altri”: vorrà impedire un “asse” Berlino-Mosca e sarà disposto a una minore presa sulla UE solo però se la Germania resta in mani sicure; maggiore libertà di manovra per essa, ma a patto che domini l’Europa respingendo nel contempo relazioni troppo amichevoli con la Russia. Niente zona di libero scambio (TTIP), che renderebbe la Germania “appendice” (almeno economica) degli Usa più o meno al pari degli altri Stati europei, con la generale vittoria dei “cotonieri”. In realtà, per i centri che appoggiano Trump, la Germania deve crescere di potere ma solo in piena autonomia, e anche competitiva, rispetto alla Russia. Lo stesso governo italiano dovrà probabilmente assolvere compiti servili differenti da quelli imposti dai centri che si rappresentavano in Obama-Clinton. Questo rende per certi versi più incerta, e pur sempre pericolosa, la futura evoluzione degli eventi politici nel nostro paese. Vi si scontreranno, anche da noi, i circoli trumpiani e quelli obamian-clintoniani. A meno, lo ripeto, di un drastico revirement di Trump che addivenisse a compromessi con gli avversari, al momento irriducibili.

 

Mi dispiace molto apparire cinico e tuttavia non posso non ritenere il terribile attentato a Berlino come un qualcosa che forse – se si sarà capaci di intenderne la lezione – può salvare molte altre vite in futuro e dare l’avvio ad una svolta politica, che a mio avviso deve partire proprio dalla Germania in quanto più forte paese europeo. Metto qui di seguito una breve informazione – che solo apparentemente può sembrare una diversione – sui rapporti tra Turchia e Russia:

http://www.ilgiornale.it/news/politica/attentato-che-rafforza-patto-dacciaio-putin-ed-erdogan-1344339.html

Forse i rapporti tra Turchia e Russia non sono divenuti proprio così positivi. Tuttavia li indico per sostenere che, in ogni caso, questa è la via da seguire in futuro per i paesi europei. Essi dovranno però allora dotarsi di governi completamente diversi, anzi opposti, agli attuali; in buona parte ancora in mano o fortemente influenzati dalle idee delle “sinistre”. E il cambio di rotta non avverrà certo mai tramite l’ormai paralizzante “democrazia” elettoralistica. Dopo settant’anni di schiacciante predominio statunitense nel nostro continente, ma soprattutto dopo che queste “sinistre” (per null’affatto quelle di un tempo!) sono divenute, con il crollo del “socialismo reale”, le più infami forze del “tradimento” dei nostri interessi, occorre fare un repulisti massiccio delle stesse con una radicalità impossibile da raggiungere tramite quei meschinelli e miserabili che risultano “vincitori” negli insulsi “tornei” chiamati elezioni.

Per tornare alla Turchia, difficile fidarsi di un Erdogan, ma non è impossibile che si decida ad una politica almeno vicina a quella delineata nell’articolo sopra riportato. In ogni caso, questa è la politica che dovrebbero seguire i governi europei; non però quelli odierni, bensì – lo ripeto – quelli che potrebbero risultare da una violenta riscossa della nostra civiltà e cultura di lunga tradizione, schiacciando le deliranti “modernità” dei sedicenti “progressisti”. L’importante è non ricadere in negative e mortificanti campagne di tipo razziale. Questa massiccia invasione di “estranei” dovrebbe essere fermata, ma non certo perché arriverebbero da noi degli “inferiori”, dei “selvaggi”. Il problema è diverso. Che sia stata programmata o meno, l’attuale immissione sfrenata di “migranti” serve ai disperati governanti europei, in particolare appunto a quelli di sinistra, per continuare a devastare i nostri paesi a favore di estreme minoranze politico-economiche (e ideologiche) del tutto avulse dal nostro più vero tessuto sociale, oggi sottoposto a gravi lacerazioni da parte di questi miserabili vigliacchi, cui bisogna togliere ogni più piccolo potere. Ciò non si otterrà con il voto, ma con una terribile lezione storica che resti nei tempi a venire quale monito per chi giunge alle degenerazioni di quelle che vengono ancora chiamate sinistre, e per di più “progressiste”; mentre rappresentano al contrario l’arretramento e degrado mai prima vissuti in una qualsiasi altra epoca di decadenza. Non ci interessa la definizione di questa infezione ormai mortale; va semplicemente curata con l’asportazione chirurgica delle parti malate.

Se Trump non si atterrà – per decisione propria o perché costretto dalle forze che ancora lo contrastano – a quanto per ora appena delineato, l’importante è che in Europa si affermi una decisa svolta in grado di far arretrare ciò che in settant’anni di “liberazione” ha provocato la nostra così grave involuzione. E non vi è dubbio che il primo gradino della rinascita europea deve essere l’affermazione di nuove forze politiche in Germania – lo ripeto: non razziste in nessun senso, solo violente in modo adeguato alla gravità del disastro provocato soprattutto dalla presenza, negli ultimi 25 anni, di una sedicente “sinistra” – e la loro alleanza con la Russia. Un’alleanza per interesse, non per “affinità elettive”; tuttavia ormai indispensabile per opporsi alla potenza statunitense che forse, negli ultimi tempi, ha infine incontrato qualche intoppo. Non c’è nulla di definitivo; anzi siamo ancora ai vagiti di una nuova epoca, che potrebbe forse sorgere – purtroppo caratterizzata dai luttuosi eventi degli ultimi anni, del tipo di quello svoltosi ieri a Berlino – ma che potrebbe spegnersi se ancora si esita di fronte al falso pietismo cui le orrende “sinistre” (e la Chiesa di questo nuovo Papa che sa di falso ad anni-luce di distanza) vorrebbero indurre le genti europee. Si deve affermare la violenza annientatrice di questi “alieni”; bisogna convincersi che nulla hanno a che fare con quella definizione – la “sinistra progressista” – assolutamente usurpata. Da dove questa è arrivata ormai lo sappiamo (ma bisognerà farne un’analisi ancora migliore); per il momento, però, è urgente inviare gli “alieni” in luoghi dove non possano più nuocerci.

 

Un’ultima aggiunta di carattere personale. Non mi piace affatto la violenza per se stessa. Mai avuto scontri fisici con individui che mi rompevano solennemente le balle anche quando potevo facilmente dar loro una lezione memorabile. I momenti della socievolezza e tranquillità di rapporti sono agognati da tutte le persone sane di mente. Tuttavia, occorre anche la lucidità nell’analisi delle situazioni in cui si viene a vivere. Ci sono momenti, in cui non può né deve esserci falsa serenità, che conduce solo all’accettazione del degrado che un pattume sociale, formatosi in seguito al fallimento e quindi putrefazione di idee che furono un tempo di grande valore (almeno per me), sta provocando. Questo ammasso di sciagurati ha ritrovato temporaneo “splendore”, facendo pagare a tutti noi quelli che sono ormai degli autentici tradimenti; perché, pur di non accettare il fallimento e rifletterci con molta intelligenza onde venire a capo delle sue reali cause, simili miserabili si sono messi al servizio dei nostri gruppi dominanti di bassa levatura, i “cotonieri” sottomessi ad un potere straniero. E non semplicemente straniero rispetto all’Italia, ma pure rispetto a quell’Europa che alcuni di questi imperdonabili falliti hanno chiamato ad una unione soltanto capace di servire i falsi “liberatori” del 1945. I “padri dell’Europa” sono morti tutti o quasi. Hanno però lasciato una pesante eredità, di cui si sono impossessati dei venduti ancora peggiori di loro. Si levi infine in piedi una forza vendicatrice, che faccia giustizia. Non si tratterà di violenza per la violenza, non sarà una gioia di tipo sadico. Ci sarà sofferenza, vero dolore, ma coscienza che questi vili devono essere isolati da un consesso che si voglia civile. Speriamo che infine le nostre popolazioni – in fondo non marce come questi miserabili, solo disorientate e impotenti – trovino una guida: feroce, certamente, ma quel tanto che è necessario per liberarci da questo obbrobrio. Nessuna violenza superflua; nemmeno contro chi la pensa in modo diverso, ma è del tutto evidente la sua buona fede. Perché purtroppo ce ne sono ancora molti in questa condizione; e bisogna cercare d’essere giusti.