Auspichiamo sanzioni all’Italia da parte Ue di GLG

gianfranco

So che mi si potrebbe obiettare che sono per il “tanto peggio tanto meglio”. Tuttavia, sarei contento se la UE comminasse le sanzioni minacciate all’Italia senza sconti. Credo che si arriverà a qualche compromesso, ma mi piacerebbe che ciò non accadesse. Si metterebbe in piena luce che cos’è questa UE, che lascia passare il deficit francese ormai ben più alto (e oltre il “mitico” 3%), condannando invece l’Italia malgrado le sue “convulsioni” (a mio avviso meschine) per andare perfino sotto il 2,4%. I “traditori” del paese (politicanti, giornalisti, imprenditori inetti) già mettono le mani avanti a favore della UE: la Francia ha un debito pubblico inferiore e lo spread basso. Lo schifo che fanno è indescrivibile. La Francia è circa al 100% con il suo debito in rapporto al Pil (e non parliamo di altri paesi come USA e poi Giappone, Cina, ecc.), che non è poi così incommensurabilmente inferiore al nostro.
Inoltre il risparmio dei nostri connazionali è enormemente più alto di quello francese (e anche di quello tedesco e di altri paesi UE). Allora i “vermi” già citati affermano; ma quello è un fatto privato, il debito di cui si parla è quello dello Stato. Schifosi ancor di più. Continuano a trattare lo Stato come un “padre di famiglia”, che deve comportarsi secondo l’atteggiamento parsimonioso di un singolo individuo che deve pensare ai suoi pargoli. E viene subito in testa la “Favola delle api” di Mandeville (citata spesso da Keynes in occasione della “grande crisi”), in cui la “virtù privata” (qual è appunto il risparmio del “padre di famiglia”) si ribalta in “vizio pubblico”, qual è la mancanza di adeguata spesa statale per rilanciare la domanda complessiva (consumi + investimenti) tentando di risollevare il sistema economico in crisi “d’asfissia”.
E comunque, brutti scalzacani – sia politicanti di PD e F.I., sia i giornalisti di Repubblica, Corriere, Stampa, Messaggero, Foglio e similari, sia gli imprenditori privati di una Confindustria da sciogliere con calci in culo – siate coerenti: lo Stato deve ridicolmente comportarsi come fosse un singolo individuo con le sue virtù parsimoniose? E allora a fronte del suo debito va messo l’enorme risparmio dei cittadini italiani. Altrimenti, se lo trattate come “soggetto” che deve pensare ai problemi generali di una data collettività abitante una certa area territoriale su cui esiste la sua autorità, allora tale “soggetto” deve agire proprio in contrasto con l’atteggiamento del singolo risparmiatore per pensare invece a risollevare la domanda complessiva rivolta ai prodotti di quel sistema in crisi.
Il vero problema – che ho sentito sollevare in TV solo da due personaggi di cui non credo di condividere in generale le convinzioni: la Maglie e Mario Giordano – è politico e basta. Il vecchio establishment europeo e italiano è alla frutta (come quello Usa obamian-clintoniano) e vuole distruggere il suo antagonista, che non ha convinzioni politiche e ideologiche antagoniste, non ha una vera politica contrapposta a quella “atlantica” di subordinazione di un intero complesso di Stati agli Stati Uniti. Semplicemente avverte che è avvenuta e si sta accentuando la rottura sociale tra quelli dei “quartieri alti”, seguiti dai benestanti, e una massa di ex ceto medio in via di abbassamento vertiginoso del suo tenore di vita e quindi prossimo ai ceti detti popolari, pur essi in affanno. E allora si è schierato con questi ceti sociali in perdita di benessere e tenta di tenerli sotto controllo per impedire che avvengano rotture ancora più gravi, di tipo prossimo a quello rivoluzionario. Ecco perché spero in gravi errori di “opportunità politica” da parte della UE; e uno di tali errori sarebbe comminare la procedura d’infrazione all’Italia mentre la si risparmia alla Francia. Gli insetti nocivi da disinfestare è bene che appaiano sempre più in piena luce. I popoli in crisi dovranno, almeno in tempi medi, prendere coscienza che è necessario “acquistare” l’insetticida.