Tradimento continuo di GLG

gianfranco

QUI

Ormai il “nano” è scatenato in tutti i sensi. Non mette in dubbio di essere il leader della coalizione (e ha certo ragione vista l’inconsistenza dei suoi “alleati”) poiché F.I. straccerà le altre formazioni; quindi dice apertamente che il premier lo sceglierà il suo partito cioè lui (fra se stesso e qualche suo servitorello). Afferma che non è stato lui a volere il nome di Berlusconi nel simbolo (in caratteri più grandi di tutto il resto), ma il suo partito poiché lui è il leader carismatico e incontrastato (e allora se nessuno lo contrasta con quale libertà è stato scelto? Questi omuncoli nemmeno sanno il senso delle parole che pronunciano). Poi ha assicurato che con Maroni non c’è nessun rapporto. Figuriamoci! Maroni ha rinunciato alla cadrega, abbastanza sicura, perché verrà eletto in Parlamento e poi aspirerà ad un buon posto (ad es. ministrucolo dell’Interno) in un governo che, se sarà necessario, nascerà dall’inciucio tra “destri” e “sinistri”, cui Maroni ha buone possibilità di convincere una parte dei leghisti. Ed infatti subito Salvini, che certamente ha colto l’inghippo, ha affermato che Maroni, rinunciando alla poltrona regionale, non può aspirare a fare ancora politica. Come ha fatto finora, alla fine il “capoleghista” accetterà la scelta, nata da un accordo celato tra il “nano” e il presidente lombardo, perché egli non sa pensare ad altro che ad un pacchetto di voti e di eletti. Pur di ottenere questo “meraviglioso” risultato chinerà la testa come ha sempre fatto dopo qualche fuoriuscita “di facciata” (tipo il patto dal notaio; e dov’ è finito caro Salvini? E avrebbe garantito qualcosa con un uomo infido e traditore di tutto e di tutti, che non hai avuto il coraggio di denunciare apertamente?).
Altra notazione. Che il “nano” sia pronto ad ogni tradimento lo dimostra il fatto che ha dichiarato, già qualche settimana fa, che dopo il voto, se i numeri non consentiranno alcun governo – cioè non lo consentiranno se gli schieramenti restassero fedeli ai loro programmi in contrasto – può tranquillamente restare Gentiloni, che dovrà però preparare nuove elezioni entro tre mesi. Mentitore sfrontato! I parlamentari eletti – per molti dei quali sarà la prima volta – rinuncerebbero a 5 anni di quel po’ po’ di stipendi e con pensione in via di formazione? Se i numeri saranno quelli che ci si aspetta – senza credere alla balle del “nanetto” che punta al 45% e sa perfettamente di dire una cazzata; ma la dice proprio per i cazzoni dei suoi seguaci e per tutti coloro che si fanno scientemente prendere per fondelli, tipo i suoi “alleati”, per portare a casa un po’ di eletti con il cui voto poter poi contrattare qualche buon posto nelle varie istituzioni – assisteremo al più immondo mercato di tutta la storia di questo paesello ormai ridotto ad una cloaca a cielo aperto. Vedremo svendite e passaggi di campo di tutti i generi, alchimie nauseabonde, tutto il peggio del peggio per non andare a casa e restare a devastare questo paese per il vantaggio di un manipolo di veri furfanti quali mai si sono visti finora. Sarà uno spettacolo interessante. E ancora più interessante sarà accertare quanto è grande la pazienza e la sopportazione di questo popolo che rischia di superare ogni limite dell’abiezione umana.
In definitiva. Ci sono poche probabilità che il risultato elettorale consenta ad una delle coalizioni presentatesi in gara di assumere coerentemente il governo del paese. Quindi l’inciucio tra Pd e F.I. resta comunque la soluzione più probabile; e altrettanto probabilmente con una serie di cambi di campo di una parte dei cialtroni eletti o magari con appoggi di alcuni settori “a sinistra” o invece “a destra” dei due partiti “felloni” principali (o perfino da entrambe le parti). Se invece, per una sorta di miracolo (e solo se i pentastellati avranno un tracollo), una delle due coalizioni (“centrodestra” più facilmente, almeno allo stato attuale delle previsioni) avesse la possibilità di nominare il governo, il “nano” sta mettendocela tutta fin d’ora per essere la carta decisiva. E’ aiutato da molte parti, anche un tempo nemiche, in Italia e in sede europea. Per inciso, onde fargli capire che avrà molti favori se obbedisce, lo hanno pure premiato con la trasmissione dei mondiali di calcio assegnata a Mediaset. Egli deve però garantire che, se del caso, dovrà tenere bene sotto controllo ogni lamentela o puntata troppo polemica verso gli organismi europei e i governi (oggi in prima fila il francese con attivismo sfrenato di Macron, viste le attuali difficoltà della Merkel) che li controllano: questo è importante soprattutto in questo momento di contrasto fortissimo negli Usa tra il vecchio establishment – cui finora gli “europei” sono stati fedelmente asserviti – e quello nuovo che potrebbe riservare sorprese (anche se sembra che Trump snaturi un bel po’ le sue iniziali venature programmatiche, ma potrebbe essere una tattica del momento, che si presenta per lui complicato). Le manovre dell’infido (e perfido) con elementi come Maroni vanno viste secondo questa prospettiva. Arrivati a questo punto, non mi sembra che i due suoi “alleati” abbiano possibilità di tirarsi fuori da questa fogna. Altre forze dovrebbero nascere e forse, visto lo schifo che avremo dopo le elezioni, nasceranno, ma temo con lentezza e ritardi ormai pericolosi per il paese.
Quello che comunque è interessante notare è che in Italia – a differenza della Francia – tutte le operazioni di inganno e raggiro della popolazione vengono operate da settori che si sono affidati prima ad un novantenne, ora ad un ottantenne. Sono chiaramente settori popolati da zombi; non esiste in Italia un effettivo establishment con un minimo di credibilità. Il fatto grave è che questi furfanti hanno occupato ogni spazio nei media, dove imperversano i loro tirapiedi di una bassezza e mediocrità assolute. Bisogna spazzarli via. E non certo con il voto; per il momento ci si lamenta e tuttavia si dormicchia. Speriamo che, senza sembrare, qualcuno ci prepari una bella sorpresa, accettabile pure tra due-tre anni; non esageriamo però nei ritardi